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Prefettura di Foggia
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UN CORSAGGIO
PER DIVENTARE PIÙ SAGGI,
PER AVERE PIÙ CORAGGIO
E CUOR SAGGIO.
Siamo saliti oggi,
secondo giorno del “Corsaggio”, su una
giostra di emozioni teoriche variopinte
a cui molti di noi forse non avevano mai assistito.
Un primo momento di riflessione ce lo hanno regalato le letture fatte ieri da Mariano su brani tratti dal Vangelo di Luca, che, nell’ottica globale, sono un mezzo per entrare più in profondità di alcuni meccanismi e insegnamenti. Il commento di ieri nulla ha tolto al significato confessionale di tali brani, ma li ha arricchiti di un sapere globale meno parziale. La globalità dei commenti del Vangelo fatti da Mariano spesso ha avvicinato molti di noi alla ritualità della chiesa cattolica, in maniera più adulta e meno legata ad uno schema edipico che vede Dio come padre che punisce o ci dà dei premi a seconda del nostro comportamento.
Si è passati poi alla
visione di un secondo video di Matteo, l’eroe mitotico di questo “Corsaggio”,
introdotto dalla lettura del primo
capolavoro della letteratura italiana “Il Cantico delle Creature” di San
Francesco di Assisi, scritto qualche anno prima della sua morte avvenuta nel
1226. Matteo, il San Francesco di oggi, ci ha mostrato con semplicità e
chiarezza l’acqua melmosa di uno scarico che poco ha a che fare con la
limpidezza dell’acqua descritta da San Francesco, ma ci ha fatto comprendere
come, l’andare nelle “fogne” nostre e degli altri, ci conduce alla saggezza.
Dopo il break mattutino Mariano ci ha emozionati parlando di se stesso e dell’impronta che vuole dare a questi “Corsaggi”. Questi incontri di formazione avanzata costituiscono la “traccia” di un ventenne che vuole lasciare un punto di vista nuovo sulla vita. Dice:
“Sono un ventenne che si è svegliato e vuole annunciare”.Mariano vuole annunciarci un punto di vista che vuole metterci in contatto con la metastoria; per fare questo ci vuole tempo e si invecchia.
La Effige della Sinassi dei 72 ci deve dare lo stimolo necessario per riconoscere lentamente, ma con determinazione, che i veri genitori sono nel nostro codice bio-organico, per cui dobbiamo rompere gli indugi ed osate per passare dalla embriogenesi psicotica alla fetogenesi.
Un osare è stato l’aver formato un coordinamento nazionale: il G.E.I.P.E.G. che vede molti di noi impegnati a costruire un cavallo di Troia che ci permetterà di entrare nella istituzione-scuola e il Progetto Laerte proposto dall’Associazione alla Salute Lombardia e rivolto agli uomini così come il progetto “La finestra di Babich” è rivolta alle donne.
Il “morto che parla e che sente”, come Mariano si sente in questa sua fase storica, ci dice che vuole essere presente nei nostri percorsi nei corsi, sonno sogno profondi, e nei momenti di svolta per la necessità di avere una persona che, dal di fuori, può intervenire in maniera costruttiva nelle nostre crescite.
Attraverso i “Corsaggi” Mariano vuole condurci ad un livello superiore di conoscenza teorica, infatti l’impegno deve essere costante da parte nostra; il venerdì dei “Corsaggi” sarà dedicato ad ascoltare lo stato quiete progettatale all’interno del proprio territorio in relazione al Pro.Nu.S., cioè al progetto nuova specie. Pronus ci ricorda anche, da “prono”, colui il quale è prostrato in avanti, in adorazione. Questo ci riporta all’importanza per ognuno di noi di avere un globale massimo dell’esistenza collegato alla gravidanza metastorica. Il sabato dei “Corsaggi” Mariano proporrà alcuni elementi avanzati di teoria globale con accenni alle Unità didattiche. La domenica, invece, sarà dedicata alla lettura-interpretazione del Commento “Fango e Saggezza”.
Ma la metastoria cos’è? Ce lo racconta un fumetto zen divertente e profondo di due pesciolini. Il più piccolo chiede al più grande che cosa sia il mare e il più grande gli risponde che non lo vede perché ci sta dentro. La metastoria è qualcosa che ti avvolge completamente, per scoprirla bisogna andare avanti per arrivare ad una teoria prassi specifica che ti fa procedere anche nelle difficoltà. Il saggio è colui il quale si propone di fare un viaggio per entrare nelle proprie profondità. Molto bella è stata l’idea del viaggio che ci ha trasmesso Mariano, chi è in viaggio riesce anche a per-donare perché sa andare al di là della storia che ha vissuto. Il viaggiare ci vede viandanti, abitanti di tende che si spostano facilmente e che transitano verso nuove mete.
Il pomeriggio ci vede impegnati nella visione di un secondo video di Matteo. Il movimento del mare e la staticità del corpo di Matteo sotterrato nella polvere e nella terra, ci induce a riflettere sulla nostra anima contenuta in un corpo mortale.
Poi, Mariano come un direttore d’orchestra, ci trasmette elementi teorici di altissimo spessore passando da una unità didattica all’altra in maniera creativa ed armonica, le Unità didattiche sono metafore che ti portano al di là, nel senso che ti dicono solo una parte, l’altra la lasciano alla tua interpretazione. In tal modo ha introdotto la transizione come elemento indispensabile del viaggio della vita. La Homelife è l’Unità didattica che più di tutte mostra come storia e metastoria viaggiano insieme composta com’è da note storiche (do), re mi, fa e note metastoriche sol la si. Le note storiche si ripetono ossessivamente mostrando prevedibilità, è il regno delle illusioni. Il do è la miscela di storia e metastoria.
Mariano collega le tre note storiche al codice simbolico che tende eternamente ad essere se stesso. Le tre note metastoriche ci conducono verso una transizione ambivalente. Qual è la difficoltà del codice metastorico? È che a che fare con altri codici controllati dallo stato quiete. È’ importante nel transitare avere sempre il lumicino acceso del nostro olio, così come ci ricorda il quadro di Michela. Bisogna, inoltre, avere la capacità di fare festa nonostante lo stato quiete e la storia in cui siamo inseriti ed avere una stanza da letto in cui è possibile il sonno sogno metastorico.
Perché è difficile la transizione? Lasciare la morula è difficile e vivere le altre fasi della gravidanza metastorica, di cui domani ci parlerà Mariano, è altrettanto faticoso. Ma che cosa bisogna fare per favorire la transizione? Quali sono gli elementi che preservano la transizione? Evitare la fase morula del cesso, la nota fa. Preservare, in chi transita, il suo globale massimo che è il viaggio della gravidanza. Dobbiamo mantenere l’ambivalenza di chi sta in transizione andando avanti con un procedere incerto proprio come scrisse Mariano nella introduzione del libro “La scorza, il legno e il cuore” pubblicato nel 92”. Nella transizione è importante la teoria globale che dona un momento di riflessione, un angolo beta che ci spinge a procedere verso l’angolo gamma e quindi verso il cambiamento.
Tanti altri elementi
teorici possono essere approfonditi e riletti negli atti che ci donerà Barbara,
perché il mio codice bio-organico assorbe molto, ma la difficoltà di
razionalizzarla anche in uno scritto come questo post, è assolutamente per me
un salto precipiziale!
La serata si è conclusa
con una festa di Nuova Specie dedicata a "Gianna Stellabotte", i fondi raccolti
andranno alla Fondazione Nuova Specie che si avvia verso la concretizzazione di una parte
del sogno: l’acquisto di una casa in campagna con un terreno annesso che domani
mattina andremo a visitare.
Sabrina Cela
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